Il 5 giugno 2016 Osama Jumaa è rimasto ucciso dopo essere stato colpito dai bombardamenti causati dal fuoco di artiglieria lanciato dal governo Siriano nel distretto di Al-Mashad ad Aleppo. Osama era andato in quel quartiere per filmare il soccorso di persone intrappolate sotto le macerie a seguito ai bombardamenti. Non appena l’ambulanza su cui Osama viaggia raggiunge l’area, il veicolo viene colpito dal fuoco di artiglieria e Osama viene ferito. Il conducente del veicolo, il paramedico Abdul Aziz Sharha, tenta di salvare Osama, ma entrambi vengono colpiti dal fuoco di artiglieria e sia Osama che il conducente perdono la vita. Osama era un giovane giornalista indipendente, imparziale, di profonda integrità, grande umanità, e di estremo coraggio.
Osama aveva vent’anni quando e’ rimasto ucciso. Osama era nato ad Aleppo, in Siria, anche se la sua famiglia si trasferi’ poco dopo nel villaggio di Taqd ad ovest della citta’. Suo padre era un insegnante di scuola prima che scoppiasse il conflitto in Siria. Medyan Dairieh aveva conosciuto la famiglia di Osama all’inizio della rivoluzione Siriana ed ne era spesso stato ospite per lunghi periodi ogni volta che si trovava in Siria per coprire la situazione. Tutta la famiglia di Osama è sempre stata estremamente ospitale e gentile con Medyan.
Osama aveva sempre mostrato grande interesse e passione per la fotografia, e sin da giovanissimo Osama aveva espresso a Medyan il suo desiderio di imparare ad usarle. Mentre Medyan si trovava con la famiglia di Osama, Medyan insegno’ al ragazzo teoria e pratica del fotografare.
Osama ricevette formazione intensiva in Turchia nel giornalismo, nella fotografia, così come nella realizzazione di documentari da International Photo Media/Images Live. Osama venne anche addestrato sul campo in Siria da Medyan Dairieh. L’insegnamento si concentrava molto sulla necessità di imparzialità, indipendenza e integrità del giornalista nel riportare le notizie. L’insegnamento insisteva sul dovere dei giornalisti di mostrare tutte le parti coinvolte nel conflitto, mantenendosi pero’ sempre obiettivo.
Osama aveva assorbito con estrema facilità questi principi del giornalismo. A differenza di molti altri giovani Siriani durante il conflitto in Siria, Osama non aveva aderito ad alcuna delle fazioni in guerra, come nemmeno ad alcun partito o organizzazione. Cio’ aveva contribuito alla sua costante visione lucida ed obbiettiva nei confronti del conflitto, visione che si rifletteva nella sua imparzialità e grande professionalità come giornalista. Il sogno di Osama era quello di studiare fotografia e la realizzazione di documentari in una Università turca e preparativi erano in atto perche’ questo accadesse.
Durante il tirocinio, Osama era stato inoltre istruito in modo approfondito sul tema della sicurezza. Osama è morto di gravi ferisce alla testa, e all’addome. Era rimasto anche ferito piuttosto gravemente ad una gamba e a un braccio. Non è noto il motivo per cui Osama non indossasse il casco e il giubbotto anti proiettile nell’ ambulanza. Uno zio di Osama ha insistito per recuperare il corpo di Osama personalmente, nonostante l’estrema pericolosità dell’operazione, durante la quale ha dovuto fronteggiare fuoco di artiglieria e attacchi aerei lungo la strada di al-Castello.
Osama aveva riportato la situazione della strada al-Castello pochi giorni prima di perdere la vita. La strada era stata soprannominata ‘la strada della morte’ a causa dei recenti pesanti bombardamenti di artiglieria a cui la strada era stata soggetta negli ultimi giorni. Tragicamente, e’ stato ora il corpo di Osama ad avere viaggiato in quella strada.